Ex monastero e chiesa della SS. Trinità

Ex monastero e chiesa della SS. Trinità Il monastero sorge nella parte più alta dell’abitato di Giuliana, fu edificato tra il 1648 e il 1655 come filiale dell’Abbazia olivetana di Santa Maria del Bosco, seguendo l’andamento dei muri che erano a protezione del castello Federico II, per iniziativa dell’abate Leonardo Ragusa da Giuliana.

I monaci olivetani possedevano in Giuliana la Chiesa di Santa Caterina inglobata nelle mura di cinta del castello,la quale fu ricostruita, ampliata e ribattezzata SS. Trinità, dalla quale scaturì l’idea di costruirvi accanto il monastero, recuperando le strutture murarie.

Attualmente è adibito a ricovero per anziani e presenta un ottimo stato di conservazione soprattutto esternamente con i muri in pietra calcarea.

I due piani di cui è composto si distinguono in modo netto, la parte più antica, i muri di protezione del castello con le feritoie cieche e il secondo piano la costruzione secentesca con ampie finestre.

Nel prospetto principale si trova il portale d’ingresso in stile manieristico che immette in un ampio androne da dove parte una scala monumentale che porta al secondo piano.

La chiesa della SS Trinità si trova nella parte ovest ;è ad unica navata con alte finestre ovali. L’ingresso, posto alla fine di una scalinata, ha il portale in stile manieristico con lo stemma dei monaci olivetani ,internamente si trovano affreschi di tipo barocco.

Nel 1920 Biagio Tomasini acquistò e restaurò il monastero fecendone sede di un nuovo istituto, “Boccone del povero” fondato da Giacomo Cusmano è affidato per le cure alla congregazione delle suore “Serve dei poveri” ,(eretto con decreto arcivescovile il 5 agosto 1902 e inaugurato il 29 settembre 1902.)

In seguito con decreto del 25 novembre 1920 fu eretto ente morale e acquisì il titolo di “Opera pia Buttafoco Tomasini”,con lo scopo di assistere anziani ed educare ragazze bisognose.

Nel 1990 la superiora generale delle serve dei poveri ha deciso di trasferire le suore che operavano nel opera pia altrove.

Fonte: Comune di Giuliana

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